martedì 29 luglio 2008

Addio a Marisa Merlini

Roma, 28 lug. (Adnkronos) - E' morta ieri notte, nella sua casa romana, Marisa Merlini. L'attrice, che avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 6 agosto, aveva esordito giovanissima, all'età di 17 anni, nella rivista.
Due anni dopo aveva debuttato sul grande schermo e in breve si era imposta come una delle migliori caratteriste del cinema italiano del dopoguerra. Interprete di un'enorme quantità di pellicole (soprattutto comiche, genere a lei particolarmente congeniale), non aveva mai dimenticato il palcoscenico e in varie occasioni si era lasciata 'tentare' dalla televisione.



Procace e dotata di una innata simpatia, Marisa Merlini era nata a Roma il 6 agosto del 1923 ed ha girato nella lunghissima carriera quasi un centinaio di pellicole. L'ultima volta su un set risale a pochissimi anni fa, nel 2005, quando ha recitato ne 'La seconda notte di nozze' di Pupi Avati al fianco di Katia Ricciarelli e Neri Marcorè. In circa 65 anni di attività la Merlini ha recitato con i maggiori registi italiani: da Luigi Comencini ('L'imperatore di Capri' del '49 e 'Pane, amore e fantasia' del '53) a Mario Monicelli ('Padri e figli' del '57), da Vittorio De Sica ('Il giudizio universale' del '61) ad Ettore Scola ('Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca' del '70), da Luigi Zampa ('Signori in carrozza' del '51 e 'Il vigile' del '60) a Mario Camerini ('Gli eroi della domenica' del '53), senza tralasciare qualche incursione nella fiction televisiva come in 'Le ali della vita 2', diretto nel 2001 da Stefano Reali.

Fu lei la levatrice e madre non sposata che conquistava inutilmente il cuore del maresciallo De Sica in 'Pane, amore e fantasia' e fu poi una turista malinconica in 'Tempo di villeggiatura' (1956) di Antonio Racioppi (ruolo con cui vinse il Nastro d'Argento) e un'allegra prostituta nel 'Dramma della gelosia' di Scola.

Il regista Pupi Avati la diresse per ultimo al cinema in 'La seconda notte di nozze' nel 2005. E la ricorda così: "A differenza di altri tra gli attori più significativi della sua generazione con cui mi ero ripromesso di lavorare e poi purtroppo non è stato possibile, con Marisa Merlini ce l'abbiamo fatta, perché lei amava il mio cinema e mi chiedeva da tempo di lavorare insieme, ed è stato bellissimo. Con la sua straordinaria esperienza che ha attraversato quasi un secolo di cinema, sapeva stare sul set con una competenza ed un rispetto dei ruoli che oggi purtroppo sembrano quasi anacronistici".

"Nonostante l'età aveva una memoria ferrea e vivissima e un patrimonio di aneddoti su tutti i più grandi registi ed attori italiani con cui aveva lavorato. Sosteneva di avere interpretato in 14 film il ruolo della levatrice e di averlo fatto in 14 modi diversi", aggiunge il regista. "L'unico rammarico - racconta Avati - è il doloroso equivoco che accadde alla consegna del David di Donatello. Lei era entrata per la sua interpretazione in 'La seconda notte di nozze' nella cinquina per la miglior attrice non protagonista. E nella serata di premiazione, al momento della lettura della cinquina e della vintrice, fraintese e ritenne di aver vinto. Così, anche con un certa difficoltà raggiunse il palco, per poi rendersi conto che la vincitrice non era lei, nell'imbarazzo generale della platea e del conduttore. Fu una situazione raggelante", conclude il regista.

Anche Roberto D'Agostino, che nel '90 l'ha diretta nella commedia 'Mutande pazze', ricorda: "Marisa Merlini era una 'Treccani' del cinema italiano, i suoi aneddoti e il suo modo di raccontarli erano impareggiabili. Ha attraversato quasi un secolo di cinema e con le sue interetazioni merita senz'altro un capitolo nella storia del cinema italiano". ''Ci mancherà", conclude D'Agostino parlando all'Adnkronos.


addio-a-marisa-merlini-84001.jpg

Nessun commento: