lunedì 30 novembre 2009

La città nella gioia

Me l'aveva regalato mio papà tanti anni fa, avevo visto il film e ora mi sono decisa di leggerlo...è molto toccante e parla realmente della miseria e dei problemi di quel luogo.

La città della gioia
Dominique Lapierre

Anand Nagar, il quartiere slum più povero di Calcutta, ospita 70.000 persone stipate in uno spazio non più grande di tre campi di calcio.
Qui, uomini, donne, bambini, sono condannati a sopravvivere con poche rupie al giorno, a superare le maledizioni di un destino implacabile senza nessuna altra arma che non sia la speranza.


E messaggeri della speranza sono i quattro protagonisti del racconto: padre Paul Lambert, un prete francese; Bandona, una dolce infermiera conosciuta come "L'angelo della Misericordia"; il medico americano Max loeb; e infine Hasari Pal, poverissimo uomo-risciò, simbolo di tutta un'umanità sofferente.
Attorno a loro si sviluppa una vicenda intrisa di amore e dolore, di povertà e di generosità, di indicibili abbruttimenti e di straordinarie bellezze.
Brulicante di volti, di storie piccole e grandi, di personaggi qualunque e di importanti protagonisti dell'umana solidarietà (tra questi madre teresa di Calcutta, con la quale l'autore ha collaborato attivamente per la salvezza dei lebbrosi) "la Città Della Gioia" è veramente un libro unico e straordinario.
In esso il lettore troverà non solamente un'infinita testimonianza d'amore, ma anche molte informazioni circa i riti, i costumi, la variegata realtà sociale dell'India moderna.
Un romanzo completo nel senso pieno del termine, da più parti definito un "capolavoro" (le Monde) che ha in sè tutto l'impatto della realtà vera e vissuta.


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