venerdì 11 dicembre 2009

Il ritratto di Dorian Gray

Il ritratto di Dorian Gray
Oscar Wilde

l capolavoro indiscusso del piú eccentrico fra gli scrittori inglesi.

Conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo è un'infinita dannazione: la storia di Dorian Gray è probabilmente una delle piú note che la letteratura abbia mai raccontato, e non c'è generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria favola per adulti scritta da Oscar Wilde. Una favola che intreccia personaggi, o meglio anime molto diverse tra di loro: da Dorian Gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a Lord Henry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde. Ma proprio l'intrecciarsi di tante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa sí che l'incanto del Ritratto resti intatto nonostante il passare del tempo.


Dall'edizione precedente:
"Il Ritratto era rimasto nella mia memoria come una delle più belle idee che siano mai venute a uno scrittore di romanzi... Un ritratto che invecchia al nostro posto, garantendoci l'eterna giovinezza, almeno finché dura l'illusione; un ritratto che è anche la nostra anima, relegata nella stanza dell'infanzia, lontano dagli occhi di tutti, che diventa sempre più vecchio e sempre più brutto". L'autore di Lontano da casa si misura con la straordinaria favola per adulti che continua ad affascinare sempre nuove generazioni di lettori.

Anche se Wilde lo ha sempre negato, Il ritratto è una favola autobiografica, in cui l'autore moltiplica se stesso in vari personaggi: non solo Dorian Gray, il dandy che sa di dover espiare il proprio edonismo sfrenato con la vecchiaia, ma anche Lord Henry, maestro di perfidie verbali, che è l'anima cinica e decadente dello scrittore; e Basil Hallward, l'autore del quadro fatale, che rappresenta il Wilde sacerdote dell'arte. Col procedere del suo lavoro di traduttore, Ferrucci si è accorto che nel romanzo abitavano non soltanto vari protagonisti autobiografici, ma anche più opere dello stesso autore: "Avrei voluto consigliare a Wilde una maggiore unità di tono nel libro; ma non potevo fare a meno di notare che ogni scena alla fine stava in piedi assai bene..." A onta di ogni possibile difetto, l'incanto del Ritratto è intatto, e Ferrucci, autore abilissimo a cogliere tanto le tensioni e le contraddizioni del vivere quanto il ritmo e le sonorità del romanzo di Wilde, riesce a renderlo pienamente in italiano.


ritratto-gray-wilde_1.jpg
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2 commenti:

carolemico ha detto...

Ciao Daniela, tanti auguri di Buon Natale.
E tirati su col morale.
Non ho letto questo libro, ho visto il film ma non mi è per niente piaciuto, mette malinconia e lascia l'amarezza.
Preferisco le strorie che mettono allegria e buonumore.

kymera78 ha detto...

Ti ringrazio carissimo...tanti auguri di Buone Feste anche a te
Sinceramente non mi ha entusiasmato più di tanto questo libro...carino...il film non l'ho ancora visto però mi han detto che è molto diverso dal libro