lunedì 31 agosto 2015

La fattoria degli animali - George Orwell

Questo è il primo libro di Orwell che leggo dall'inizio alla fine; avevo iniziato tempo fa 1984, ma dopo una ventina di pagine l'ho messo da parte.
La fattoria degli animali, mi ha lasciato un po' perplessa, inizialmente la storia era interessante a sprazzi anche divertente, c'è stato un momento che ho letto davvero con molta curiosità le pagine di questo libro, ma poi è andato tutto calando, soprattutto per quanto riguarda il finale.
Il pensiero ricorrente mentre lo leggevo era "Il potere del comando dà alla testa a tutti, anche agli animali", creature che si credono migliori degli essere umani, ma alla fine si scopre che animali e uomini sono uguali, vogliono tutti la stessa cosa...il potere.

La fattoria degli animali
George Orwell

E' questo il libro che ha dato la celebrità a George Orwell. Vi si racconta come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo aver cacciato il proprietario, tentino di creare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Due sono i capi della rivolta; Napoleon, un grosso maiale che ha grandi doti oratorie, e Palla di Neve, della stessa schiatta, che è soprattutto un tecnico e un organizzatore. Una lotta accanita per il potere finisce col dividerli, tanto che Palla di Neve è costretto a fuggire. Gli slogan del regime a poco a poco mutano, l'antico inno è vietato in vece sua si canta un nuovo inno a Napoleon, finché un bel giorno i maiali, cioè i vecchi capipopolo, si mostrano alle altre bestie, esterrefatte, ritti su due zampe: ormai tra loro e gli uomini non c'è più differenza. L'acuta satira orwelliana verso un certo tipo di totalitarismo, che ha avuto in Stalin la sua esemplificazione più clamorosa, è unita in questo apologo a una felicità inventata e a una energia stilistica che pongono la fattoria degli animali sula linea della grande tradizione libellistica inglese del '700.

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